Scheda di dettaglio
Titolo
Elio Conti
Produttore
Istituto italiano per la storia antica
Data
1949 - 1986
Consistenza
fascc. 345 (contenuti in 5 buste), fotografie 5400 (contenute in scatole).
Descrizione
Il fondo è costituito perlopiù dalla corrispondenza ricevuta dallo studioso tra il 1949 e il 1986. L'insieme della corrispondenza (lettere, biglietti e cartoline postali) è relativo in massima parte all'attività di ricerca, all'insegnamento e all'organizzazione dell'attività scientifica con professori, amici e colleghi italiani e stranieri.
La maggior parte delle carte appartengono agli anni in cui Conti fu docente presso l'Università di Trieste e presso l'Università di Firenze.
Il 9 maggio 2014 la signora Anna Luti Conti esprimeva la volontà di trasferire ai fini della conservazione e della fruizione, le carte di Elio Conti presso l'Istituto storico italiano per il medio evo. Con lettera accompagnatoria dell'11 novembre 2014 e in accordo con le figlie Lisa, Serena e Costanza, la signora Luti donava all'Istituto la corrispondenza di Conti, fino a quel momento conservata in casa; che veniva pertanto trasferita da Firenze a Roma. Nell'impossibilità di ricostruire l'ordinamento originario delle carte dato da Elio Conti, si è scelto di suddividere la documentazione per corrispondente.
Elio Conti nacque a Pedaso (Ascoli Piceno) il 18 aprile 1925. Diplomatosi alle scuole magistrali, cominciò a lavorare dapprima presso un consorzio agrario e poi come maestro elementare in una scuola a Villamagna, in seguito, causa l'immobilità provocata da un grave incidente, ottenne da privatista la maturità classica. Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, il 15 marzo 1949 si laureò con Carlo Morandi con la tesi "Le origini del socialismo a Firenze. 1860-1880", con il massimo dei voti e la pubblicazione nell'ottobre dello stesso anno. Gaetano Salvemini che nel 1949 aveva ripreso l'insegnamento di storia medioevale presso la Facoltà di lettere dell'Università di Firenze, all'inizio dell'anno accademico 1949-1950 sceglieva come suo assistente Elio Conti, divenendo per lui maestro morale e amico e gli affidava un incarico per un lavoro bibliografico. In seguito Conti curerà, nel 1969,Gli scritti su Stato e Chiesa in Italia di Salvemini. Il 1950 segnò la svolta decisiva nella vita di studioso di Conti; infatti in quell'anno maturò la decisione di dedicare le sue ricerche non più al periodo contemporaneo, ma a quello medievale, e in particolare al tardo medioevo fiorentino, pur mantenendo l'impostazione storica generale basata sullo studio della società, delle classi e delle strutture sociali. Di qui il suo progetto: realizzare un'indagine che portasse alla realizzazione di un trattato su La società fiorentina nel Quattrocento. A questo fine iniziò uno spoglio puntuale sui catasti del 1427, 1457 e 1480, integrando i dati da essi ricavati con ricerche su altre fonti coeve, come le Ricordanze e e gli archivi familiari. Nel maggio 1955 Conti vinse il concorso per gli Archivi di Stato e, dopo un periodo di aspettativa che gli consentì di non prendere servizio nella prima sede di destinazione a Milano, nel maggio 1956 prese servizio presso l'Archivio di Stato di Lucca, dove rimarrà fino al 1963. Il 22 dicembre 1955 Conti fu ammesso alla Scuola Storica nazionale annessa all'Istituto storico italiano per il medio evo, nella categoria dei liberi studiosi, cioè di quanti non hanno ufficio di ruolo alle dipendenze dello Stato. Il 1 febbario 1958 Conti venne comandato quale alunno della Scuola Nazionale di studi medievali, a seguito di concorso, presso l'Istituto storico italiano per il medio evo, dove prestò servizio fino al 19 marzo 1963; in questi anni eseguì l'immenso lavoro di schedatura presso l'Archivio di Stato di Firenze. Nello stesso 1958 sposò Anna Luti. Nel 1963 la Facoltà di Magistero di Firenze gli conferì l'incarico di insegnamento di storia medievale e nel 1964 vinse il concorso per assistente di ruolo alla cattedra di storia medievale (con decorrenza 1 novembre 1964) tenuta da Ernesto Sestan, che era succeduto a Salvemini, dando quindi nell'aprile 1964 le dimissioni dall'impiego di archivista di Stato. L'Istituto storico italiano per il medio evo pubblicò in quel periodo i suoi lavori: La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino I La campagna nell'età precomunale e III Parte 2 Monografie e tavole statistiche(1965). Uscirono anche in edizione provvisoria, per ragioni concorsuali, La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino III Parte 1 Fonti e risultai somnmari delle indagini per campione e delle rilevazioni statistiche (1965) e Icatasti agrari della repubblica fiorentina (1966). Il 1 febbraio 1967 avendo vinto il concorso, venne nominato professore straordinario presso la cattedra di storia medievale dell'Università di Trieste; dopo un anno riuscì a tornare a Firenze dove occupò la cattedra lasciata da Sestan; dove venne anche eletto membro del consiglio di amministrazione dell'Università, organo di governo dell'Ateneo. Ebbe attestati di stima da parte dei colleghi per la sua opera scientifica e l'ammirazione degli studenti per i corsi e le lezioni; famoso è rimasto, al riguardo, anche il corso di storia economica che egli tenne presso l'Istituto di storia economica Francesco Datini di Prato nel 1978. Il Comune di Prato, attraverso Fernand Braudel, presidente del comitato scientifico del progetto, gli affidò la direzione del primo volume della Storia di Prato, incarico che non poté portare a compimento per la scomparsa prematura. Il 19 dicembre 1971 venne eletto deputato della Deputazione di storia patria per la Toscana. Tra il 1970 e il 1980 si accentuarono i suoi disturbi fisici. Dopo il 1980 Conti riprese a lavorare pubblicando il primo volume de "Le consulte e pratiche" della Repubblica fiorentina nel Quattrocento (1981), i volumi Matteo Palmieri. Ricordi fiscali (1427-1474) (1983) e L'imposta diretta a Firenze nel Quattrocento (1427-1494) (1984). Le sue ultime opere, pensate come completamento alla Storia della società fiorentina del Quattrocento, non furono mai pubblicate a causa della morte avvenuta il 18 aprile 1986. Lasciò una messe eccezionale di schede, raccolte fotografiche e studi preparatori sulle campagne fiorentine, per la cui valorizzazione alcuni allievi e colleghi hanno costituito nel 2001 l'Associazione di studi storici Elio Conti.
Serie 1: Corrispondenza con diversi; Serie 2: Corrispondenza con enti; Serie 3: Comitato per la pubblicazione delle opere di Gaetano Salvemini; Serie 4: Fascicoli diversi.
Il 9 maggio 2014 la signora Anna Luti Conti esprimeva la volontà di trasferire ai fini della conservazione e della fruizione, le carte di Elio Conti presso l'Istituto storico italiano per il medio evo. Con lettera accompagnatoria dell'11 novembre 2014 e in accordo con le figlie Lisa, Serena e Costanza, la signora Luti donava all'Istituto la corrispondenza di Conti, fino a quel momento conservata in casa; che veniva pertanto trasferita da Firenze a Roma. Nell'impossibilità di ricostruire l'ordinamento originario delle carte dato da Elio Conti, si è scelto di suddividere la documentazione per corrispondente.
Elio Conti nacque a Pedaso (Ascoli Piceno) il 18 aprile 1925. Diplomatosi alle scuole magistrali, cominciò a lavorare dapprima presso un consorzio agrario e poi come maestro elementare in una scuola a Villamagna, in seguito, causa l'immobilità provocata da un grave incidente, ottenne da privatista la maturità classica. Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, il 15 marzo 1949 si laureò con Carlo Morandi con la tesi "Le origini del socialismo a Firenze. 1860-1880", con il massimo dei voti e la pubblicazione nell'ottobre dello stesso anno. Gaetano Salvemini che nel 1949 aveva ripreso l'insegnamento di storia medioevale presso la Facoltà di lettere dell'Università di Firenze, all'inizio dell'anno accademico 1949-1950 sceglieva come suo assistente Elio Conti, divenendo per lui maestro morale e amico e gli affidava un incarico per un lavoro bibliografico. In seguito Conti curerà, nel 1969,Gli scritti su Stato e Chiesa in Italia di Salvemini. Il 1950 segnò la svolta decisiva nella vita di studioso di Conti; infatti in quell'anno maturò la decisione di dedicare le sue ricerche non più al periodo contemporaneo, ma a quello medievale, e in particolare al tardo medioevo fiorentino, pur mantenendo l'impostazione storica generale basata sullo studio della società, delle classi e delle strutture sociali. Di qui il suo progetto: realizzare un'indagine che portasse alla realizzazione di un trattato su La società fiorentina nel Quattrocento. A questo fine iniziò uno spoglio puntuale sui catasti del 1427, 1457 e 1480, integrando i dati da essi ricavati con ricerche su altre fonti coeve, come le Ricordanze e e gli archivi familiari. Nel maggio 1955 Conti vinse il concorso per gli Archivi di Stato e, dopo un periodo di aspettativa che gli consentì di non prendere servizio nella prima sede di destinazione a Milano, nel maggio 1956 prese servizio presso l'Archivio di Stato di Lucca, dove rimarrà fino al 1963. Il 22 dicembre 1955 Conti fu ammesso alla Scuola Storica nazionale annessa all'Istituto storico italiano per il medio evo, nella categoria dei liberi studiosi, cioè di quanti non hanno ufficio di ruolo alle dipendenze dello Stato. Il 1 febbario 1958 Conti venne comandato quale alunno della Scuola Nazionale di studi medievali, a seguito di concorso, presso l'Istituto storico italiano per il medio evo, dove prestò servizio fino al 19 marzo 1963; in questi anni eseguì l'immenso lavoro di schedatura presso l'Archivio di Stato di Firenze. Nello stesso 1958 sposò Anna Luti. Nel 1963 la Facoltà di Magistero di Firenze gli conferì l'incarico di insegnamento di storia medievale e nel 1964 vinse il concorso per assistente di ruolo alla cattedra di storia medievale (con decorrenza 1 novembre 1964) tenuta da Ernesto Sestan, che era succeduto a Salvemini, dando quindi nell'aprile 1964 le dimissioni dall'impiego di archivista di Stato. L'Istituto storico italiano per il medio evo pubblicò in quel periodo i suoi lavori: La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino I La campagna nell'età precomunale e III Parte 2 Monografie e tavole statistiche(1965). Uscirono anche in edizione provvisoria, per ragioni concorsuali, La formazione della struttura agraria moderna nel contado fiorentino III Parte 1 Fonti e risultai somnmari delle indagini per campione e delle rilevazioni statistiche (1965) e Icatasti agrari della repubblica fiorentina (1966). Il 1 febbraio 1967 avendo vinto il concorso, venne nominato professore straordinario presso la cattedra di storia medievale dell'Università di Trieste; dopo un anno riuscì a tornare a Firenze dove occupò la cattedra lasciata da Sestan; dove venne anche eletto membro del consiglio di amministrazione dell'Università, organo di governo dell'Ateneo. Ebbe attestati di stima da parte dei colleghi per la sua opera scientifica e l'ammirazione degli studenti per i corsi e le lezioni; famoso è rimasto, al riguardo, anche il corso di storia economica che egli tenne presso l'Istituto di storia economica Francesco Datini di Prato nel 1978. Il Comune di Prato, attraverso Fernand Braudel, presidente del comitato scientifico del progetto, gli affidò la direzione del primo volume della Storia di Prato, incarico che non poté portare a compimento per la scomparsa prematura. Il 19 dicembre 1971 venne eletto deputato della Deputazione di storia patria per la Toscana. Tra il 1970 e il 1980 si accentuarono i suoi disturbi fisici. Dopo il 1980 Conti riprese a lavorare pubblicando il primo volume de "Le consulte e pratiche" della Repubblica fiorentina nel Quattrocento (1981), i volumi Matteo Palmieri. Ricordi fiscali (1427-1474) (1983) e L'imposta diretta a Firenze nel Quattrocento (1427-1494) (1984). Le sue ultime opere, pensate come completamento alla Storia della società fiorentina del Quattrocento, non furono mai pubblicate a causa della morte avvenuta il 18 aprile 1986. Lasciò una messe eccezionale di schede, raccolte fotografiche e studi preparatori sulle campagne fiorentine, per la cui valorizzazione alcuni allievi e colleghi hanno costituito nel 2001 l'Associazione di studi storici Elio Conti.
Serie 1: Corrispondenza con diversi; Serie 2: Corrispondenza con enti; Serie 3: Comitato per la pubblicazione delle opere di Gaetano Salvemini; Serie 4: Fascicoli diversi.
Tipologia
Fondo
Bibliografia
Archivio storico italiano, 148, pp. 233-248; La società fiorentina nel basso medioevo. Per Elio Conti, a cura di Renzo Ninci, Roma 1995, (Nuovi studi storici, 29); Giampaolo Francesconi, Elio Conti e la società fiorentina del Quattrocento: un'imcompiuta di successo, Roma 2014, (Nuovi studi storici, 95); Giampaolo Francesconi, "Gli anni favolosi dell'Istituto". Elio Conti, alunno della Scuola storica (1958-1963), in La Scuola Storica Nazionale e la medievistica.Momenti e figure del Novecento. Per i 90 anni della Scuola Storica Nazionale di Studi Medievali. Atti della giornata di studio (Roma, Istituto storico italiano per il medio evo, 16 dicembre 2013), a cura di Isa Lori Sanfilippo e Massimo Miglio, Roma 2015, (Nuovi studi storici, 96), pp. 115-147; Cecilia Piovanelli, Elio Conti, in Guida agli archivi delle personalità della cultura toscana tra 800 e 900. L'area fiorentina, a cura di Emilio Capannelli e Elisabetta Insabato, Firenze 1996, pp. 193-196; Specchi di carta. Gli archivi storici di persone fisiche: problemi di tutela e ipotesi di ricerca, a cura di Claudio Leonardi, Firenze 1993, pp. 15-22.
Soggetti
Università degli studi di Firenze. Facoltà di lettere e filosofia, Firenze | Università degli studi di Firenze. Facoltà di Magistero, Firenze | Istituto internazionale di storia economica Francesco Datini, Prato | Archivio di Stato di Lucca, Lucca | Associazione di studi storici "Elio Conti", Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arti e Spettacolo dell'Università degli Studi di Firenze, Firenze | Università degli studi di Trieste, Trieste | Deputazione di storia patria per la Toscana, Firenze | Morandi Carlo | Salvemini Gaetano | Luti Anna | Sestan Ernesto | Braudel Fernand | Conti Lisa | Conti Serena | Conti Costanza
Lo trovi in
Istituto Storico Italiano per il Medio Evo